Stevia, dolcificante naturale: quali controindicazioni

La Stevia è una pianta del Sud America, appartiene alla famiglia delle Asteraceae (o Compositae) ed è di tipo perenne. Il potere dolcificante della Stevia è 300 volte superiore allo zucchero e viene utilizzata da secoli. Esistono almeno 150 specie di Stevia ma l’unica utilizzata a scopo alimentare è la “rebaudiana”. I principi attivi della Stevia rebaudiana sono: stevioside, dulcoside A, rebaudioside A e rebaudioside C. Il basso impatto glicemico e l’assenza di calorie, rendono la Stevia una soluzione naturale e “dolce” per chi è a diete e per i soggetti diabetici.

La Stevia fa male?

L’uso moderato di Stevia come dolcificante non comporta controindicazioni. Secondo il Reg. UE N. 1131/2011 è possibile utilizzare e autoprodurre la Stevia per fare dolcificanti e derivati. Tuttavia è sconsigliato l’utilizzo sconsiderato e privo di ogni limitazione, meglio mantenersi entro il limite di 4 mg per peso per evitare danni collaterali quali ipotensione e ipoglicemia. I soggetti glicemici che vogliono acquistare la Stevia al posto dello zucchero, possono controllare la sua eventuale presenza negli ingredienti con la sigla E960 che viene usata per identificare i glicosidi steviotici.

Quali sono gli altri dolcificanti naturali

La Stevia non è l’unico dolcificante naturale, tra quelli più conosciuti infatti c’è il miele che viene usato per addolcire le tisane e gli infusi. Grazie alle proprietà benefiche di cui è particolarmente ricco, viene consigliato per curare i malanni invernali, come il mal di gola, la tosse e il raffreddore, oltre ai problemi di tipo cutaneo e ai momentanei cali di energia. Nel vasto panorama dei dolcificanti naturali, c’è anche lo xilitolo, ovvero lo “zucchero del legno” che ha proprietà antibatteriche. Un’altra opzione è rappresentata dallo sciroppo d’acero, in forma liquida, molto apprezzato nel Nord America. Infine segnaliamo lo zucchero di cocco e lo zucchero di dattero, meno conosciuti ma altrettanto golosi, il primo ha un sapore simile allo zucchero integrale, mentre quello di dattero non è solubile nei liquidi e si utilizza soprattutto per i dolci.

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